Mi chiamo Gianni, intorno al' età di 22 anni ho iniziato ad avvertite dei tremori alle mani nei stati di agitazione o sotto sforzo muscolare. Credevo fosse normale, poi con il crescere dell'età ho notato che questo disturbo aumentava. Girando le mani o facendo torsioni dell' avambraccio vedevo che la mano tremava o movimenti della stessa fatti a scatto.
Al' età di circa 30 anni, il tremore divenne insostenibile e provocava difficoltà anche al lavoro. Decisi di fare una visita medica dal neurologo a 31 anni, il quale dopo una attento esame, mi diagnosticò il tremore essenziale.
Chiesi cosa fosse e quale percorso avrei dovuto affrontare per eliminarlo.
La dottoressa, mi disse che il tremore essenziale non è una malattia , ma un disturbo cronico del movimento.Poi mi spiegò che cosa significa cronico, ovvero che non ha soluzione o meglio che continuerà a persistere anche usando farmaci.
L'unico beneficio che si sarebbe potuto ottenere tramite i farmaci era una attenuazione del disturbo, ma momentanea.
I farmaci che mi erano stati prescritti erano beta bloccanti che in se per se sono rilassanti muscolari, alias droghe leggere che inducono anche al torpore mentale.
Ovviamente non feci nessuna cura anche blanda che sia stata.
Dentro di me , sentivo che c'era qualche cosa di errato nella cura proposta, più che altro sentivo che il termine “cronico” ovvero “senza soluzione” non era reale, ed essendo un combattente, ho deciso di studiare il mio caso. Per ben 10 anni ho portato avanti metodicamente e con perseveranza la mia volontà, ho testato diverse soluzioni che davano piccoli risultati, poi una scelta che un giorno feci per tutt' altro motivo mi fece notare un netto miglioramento. Da quel momento la svolta, una volta individuato il problema mi focalizzai sugli studi e test.
Ho trovato ciò che nel mio libro chiamo “brutte o cattive abitudini”, ho iniziato a fare delle piccole interviste alle persone che incontravo nella vita, le quali avevano il tremore essenziale. Risultato? Anche loro avevano le mie stesse “brutte o cattive abitudini”.
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